INDICE PODCAST CapitoliFino a Palermo - Il mare - Cagliari - Mandas - Verso Sorgono - Verso Nuoro - Verso Terranova e il vapore - Il ritornoMare e Sardegna è un libro di viaggio dello scrittore inglese D.H. Lawrence effettuato nel gennaio del 1921. (interessante il fatto che io abbia scelto, quasi inconsciamente, tra due diari di viaggio dedicati alla Sardegna che ho sul tavolo, di iniziare da questo che risale a 100 anni fa esatti, che permette una comparazione con passato recente)Descrive il viaggio intrapreso nel Gennaio 1921 da Lawrence e Frieda, la moglie chiamata anche Queen Bee (Ape Regina), da Taormina in Sicilia verso Cagliari e poi nell&#39;interno della Sardegna.Una Sardegna magica ed inconsueta, carica di mistero e di ombre quasi orientali, quella descritta dallo scrittore.Nonostante la brevità della sua visita, Lawrence distilla una sua particolare essenza dell&#39;isola e della sua gente, oggi ancora riconoscibile.Originariamente pubblicato a puntate in The Dial nei mesi di ottobre e novembre 1921, è stato poi edito in volume lo stesso anno a New York da Thomas Seltzer, con illustrazioni di Jan Juta.Tra le opere che i viaggiatori stranieri hanno dedicato alla Sardegna, questa è una delle più affascinanti e poetiche.

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ITINERARIO E LUOGHI del CapitoloSardegna: Terranova-Pausania (Olbia)Lazio: Civitavecchia - Roma - Tivoli - Colli Albani - CassinoCampania: Capua - Caserta - Napoli - CapriSicilia: PalermoSINOSSIAltre 28 pagine di diario per l’ultimo tratto del viaggio.Siamo sulla nave partita da Olbia la sera prima, dopo le 9 ore e mezza di viaggio, ormai in avvicinamento al porto di Civitavecchia, la mattina al risveglio, Lawrence fa l’appello, raccontando il risveglio dei viaggiatori citati alla partenza: dagli uomini alle bestie.Sale quindi sul treno e mentre fuori scorre la Maremma, fa delle considerazioni analitiche: «in un&#39;ora si cambia la propria psiche. L&#39;essere umano è una creatura stranissima. Pensai di avere solo un&#39;anima, e in realtà ne ha a dozzine. Sentii la mia forte anima sarda dissolversi in me, mi sentii svanire nella vera incertezza e transitorietà italiana.»Nonostante la metamorfosi il passaggio non è scevro da pensieri legati all’esperienza sarda: «ci troviamo a serpeggiare per gli strani, lunghi avvallamenti della Campagna romana. Lì i pastori badavano alle pecore: le merino dal piede sottile. In Sardegna le merino erano molto bianche e brillanti (...) Ma queste della Campagna non erano più bianche, ma sporche.»Arrivati a Roma per prendere il treno per Napoli non si lascia sfuggire ancora una considerazione sulla capitale al volo: «Roma si sente come sempre: festaiola e niente affatto incline a curarsi di qualche cosa.»Poi un incontro fugace con due amici inglesi preavvertiti tramite telegramma, ricordate la visita all’ufficio postale al porto di Olbia, con i quali, sotto al treno, si scambiano esperienze di viaggi dall’Africa al Giappone e si danno appuntamento in Sicilia per la fioritura dei mandorli.Poi partono col treno che scorre lungo paesaggi e territori nei quali molti sono i luoghi dei quali Lawrence ha bei ricordi e nei quali vorrebbe tornare: Tivoli prima e Montecassino con la sua Abbazia dove sarebbe tentato di andare a “visitare l’altro amico, il monaco che sa così tanto del mondo, vivendone fuori”. Incontri e scontri verbali lungo il viaggio che li porta a Napoli, e quando arrivati, una camminata trafelata per raggiungere il porto con un certo timore; poi una divertente scenetta all’italiana, con l’altrettanto divertente quanto oggettivamente realistico racconto del metodo da usare per arrivare ad ottenere il biglietto per la nave cercando al contempo di non farsi derubare.Poi si sale sulla nave che porterà i nostri due coniugi viaggiatori da Napoli a Palermo; il solito breve giro d’orizzonte per inquadrare l’ambientazione delle scene dei vari personaggi presenti a bordo.Sbotta indispettito con coloro i quali continuano a dire che gli inglesi sono fortunati a vivere in Italia, con un popolo che si sente buono e che invece non fa altro che criticare e giudicare, sempre attaccato al denaro.E quasi a sottolineare lo spirito col quale Lawrence viaggia e ha viaggiato alla scoperta della vita come fosse un teatro, la narrazione finisce con uno spettacolo di Pupi Siciliani a Palermo, e si conclude con una frase simbolica: «Ma è finito. Tutto è finito. Il teatro si svuota in un attimo. ... Li ho amati veramente tutti nel teatro: il sangue meridionale, generoso, ardente, così sottile e spontaneo, che chiede il contatto fisico, non la comunione mentale o la simpatia dello spirito. Mi dispiaceva lasciarli.»La narrazione di Lawrence, talvolta fa pensare che gli manchi solo una macchina fotografica per poter fissare le immagini che gli scorrono davanti.Ama le scene di massa ma anche personaggi singoli e coppie, che descrive come sceneggiature di pièce teatrali.E ai suoi personaggi e interpreti del quotidiano ama sempre dare un soprannome non conoscendone il nome di battesimo, né si sforza di conoscerlo.La sua scrittura è evocativa, sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, racconta ogni sensazione e atmosfera, considerazioni, divertenti scenette, ambienti, luoghi, paesaggi, passo passo, momento per momento, con precisione ogni personaggio, suono e rumore, inquadra e rende reale ogni ambiente.Audio Lettura di tutto il capitolo pagine 205 a 233

Capitolo 8 - Il Ritorno

ITINERARY AND PLACES of the Chapter

Sardinia: Terranova-Pausania (Olbia)

Lazio: Civitavecchia - Rome - Tivoli - Alban Hills - Cassino

Campania: Capua - Caserta - Naples - Capri

Sicily: Palermo

SYNOPSIS

Another 28 pages of diary for the last leg of the journey.

We are on the ship that left Olbia the night before, after 9 and a half hours of travel, now approaching the port of Civitavecchia, in the morning upon awakening, Lawrence makes the roll call, recounting the awakening of the travelers mentioned at the departure: from men to beasts.

He then gets on the train and while the Maremma flows outside, he makes some analytical considerations: «in an hour you change your psyche. The human being is a very strange creature. I thought I only had one soul, and it actually has dozens of them. I felt my strong Sardinian soul dissolve in me, I felt myself vanish into the true Italian uncertainty and transience. "

Despite the metamorphosis, the passage is not free from thoughts related to the Sardinian experience: "we find ourselves winding through the strange, long valleys of the Roman countryside. There the shepherds looked after the sheep: the thin-footed merinos. In Sardinia the merinos were very white and bright (...) But these from the Campagna were no longer white, but dirty. "

Arriving in Rome to take the train to Naples, he does not miss yet another consideration on the capital on the fly: "Rome feels as usual: party-goer and not at all inclined to care about anything."

Then a fleeting meeting with two English friends forewarned by telegram, remember the visit to the post office at the port of Olbia, with whom, under the train, they exchange travel experiences from Africa to Japan and meet in Sicily for the flowering of almond trees.

Then they leave with the train that runs along landscapes and territories in which there are many places of which Lawrence has fond memories and to which he would like to return: first Tivoli and Montecassino with its Abbey where it would be tempting to go and "visit the other friend, the monk who knows so much about the world, living outside it ”.

Verbal encounters and clashes along the journey that takes them to Naples, and when they arrive, a breathless walk to reach the port with a certain fear; then a funny Italian skit, with an equally funny and objectively realistic story of the method to use to get the ticket for the ship while trying not to be robbed.

Then we get on the ship that will take our two traveling spouses from Naples to Palermo; the usual short horizon to frame the setting of the scenes of the various characters on board.

He blurts out with annoyance at those who keep saying that the British are lucky to live in Italy, with a people who feel good and who instead do nothing but criticize and judge, always attached to money.

And as if to underline the spirit with which Lawrence travels and has traveled to discover life as if it were a theater, the narration ends with a show by Sicilian puppets in Palermo, and ends with a symbolic phrase: «But it's over. Everything is finished. The theater empties in an instant. ... I really loved them all in the theater: the southern blood, generous, ardent, so subtle and spontaneous, which requires physical contact, not mental communion or the sympathy of the spirit. I was sorry to leave them. "

Lawrence's narration sometimes suggests that he just needs a camera to be able to fix the images that flow in front of him.

He loves mass scenes but also single characters and couples, which he describes as the scripts of theatrical plays.

And he always likes to give a nickname to his characters and daily interpreters, not knowing their first name, nor does he try to know it.

His writing is evocative, synaesthetic, very rich in details and sensations, it tells every sensation and atmosphere, considerations, funny skits, environments, places, landscapes, step by step, moment by moment, with precision every character, sound and noise, frames and renders real every environment.

Audio Read the entire chapter pages 205 to 233

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ITINERARIO E LUOGHI del CapitoloSardegna: Nuoro - Orosei - Siniscola - Terranova-Pausania (Olbia)SINOSSISiamo ancora a Nuoro, in un mattino era molto limpido e azzurro di lunedì; a colazione in un breve dialogo con la proprietaria dell’albergo, Lawrence conviene che Nuoro era un posto piacevole, simpatico, molto simpatico; ma allora perché una visita così breve, arrivati la domenica già era fissata la partenza, ma con la promessa e l’impegno di tornare in estate per godersela di più.Ma prima un giro nella città che ancora è riluttante a riprendere il lavoro dopo la domenica.E durante la passeggiata fa una serie di considerazioni iconoclaste che rivelano il suo interesse per l’umanità e lo contrappone al suo collega francese Stendhal che nel suo Grand Tour del 1917, solo 4 anni prima, ebbe la sua “sindrome” di malessere di fronte alle opere d&#39;arte ed architettoniche di notevole bellezza. Queste le sue incredibili parole:«Non c&#39;è niente da vedere a Nuoro: il che, a dire la verità, è sempre un sollievo. Luoghi di interesse turistico sono sempre una gran noia. Grazie al cielo non c&#39;è neanche un po&#39; di Perugino o di Pisano in questo posto ... Felice è la città che non ha niente da mostrare. Quanta esibizione e affettazione si risparmia! La vita allora è vita, non roba da museo. Si poteva così gironzolare per la strada ... La vita è vita e le cose sono cose. Sono stufo di guardare a bocca aperta le cose, anche se sono dei Perugino.... Non me ne importerebbe nulla se Attila venisse e demolisci ogni opera d&#39;arte in Europa. ... La bellezza come sappiamo è un macigno intorno al nostro collo, e sono soffocato del tutto.»Poi si parte con altre 35 pagine di diario per l’ultimo percorso di 140 km in Sardegna, diretti verso la costa, Orosei, Siniscola e fino a Terranova (l’odierna Olbia) per imbarcarsi sulla via del ritorno.Continuiamo a viaggiare assieme a Lawrence e alla moglie Frieda, l’ape regina come la chiama lo scrittore.Viaggio interminabile in corriera, tanti incontri, tappe per pasti in trattorie e locande più o meno accoglienti e spesso sporche.Molto da vedere dai finestrini, prima tra le colline e poi giù giù scivolando verso il mare.Ormai esausti, pochi chilometri prima della tanto sospirata Terranova, la vista sull’isola di Tavolara, poi, arrivati, la fuga per sottrarsi alla sarda cortesia assillante e cercare di fare da soli per imbarcarsi.Ancora racconti di gente anche saliti a bordo, osservando l’arrivo e la salita dei passeggeri fino al racconto minuzioso della levata delle ancore e dell’allontanamento dal porto.La narrazione di Lawrence, talvolta fa pensare che gli manchi solo una macchina fotografica per poter fissare le immagini che gli scorrono davanti.Ama le scene di massa ma anche personaggi singoli e coppie, che descrive come sceneggiature di pièce teatrali.E ai suoi personaggi e interpreti del quotidiano ama sempre dare un soprannome non conoscendone il nome di battesimo, né si sforza di conoscerlo.La sua scrittura è evocativa, sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, racconta ogni sensazione e atmosfera, considerazioni, divertenti scenette, ambienti, luoghi, paesaggi, passo passo, momento per momento, con precisione ogni personaggio, suono e rumore, inquadra e rende reale ogni ambiente.Audio Lettura di tutto il capitolo pagine 169 a 204

Capitolo 7 - Verso Terranova e il Vapore

ITINERARY AND PLACES of the Chapter

Sardinia: Nuoro - Orosei - Siniscola - Terranova-Pausania (Olbia)

SYNOPSIS

We are still in Nuoro, on a very clear and blue Monday morning; at breakfast in a brief dialogue with the owner of the hotel, Lawrence agrees that Nuoro was a pleasant, nice, very nice place; but then why such a short visit, on Sunday the departure was already set, but with the promise and commitment to return in the summer to enjoy it more.

But first a tour of the city which is still reluctant to resume work after Sunday.

And during the walk he makes a series of iconoclastic considerations that reveal his interest in humanity and contrasts it with his French colleague Stendhal who in his 1917 Grand Tour, just 4 years earlier, had his "syndrome" of malaise in front of him. to the works of art and architecture of great beauty.

These are the incredible words of him:

“There is nothing to see in Nuoro: which, to tell the truth, is always a relief. Places of tourist interest are always a big bore.

Thank goodness there isn't even a bit of Perugino or Pisano in this place ...

Happy is the city that has nothing to show.

How much exhibition and affectation is saved!

Life then is life, not museum stuff.

So you could wander around the street ...

Life is life and things are things.

I'm tired of gawking at things, even if they belong to Perugino.

... I wouldn't care if Attila came and demolished every work of art in Europe.

... Beauty as we know is a boulder around our neck, and I am completely suffocated. "

Then he sets off with another 35 diary pages for the last 140 km route in Sardinia, heading towards the coast, Orosei, Siniscola and up to Terranova (today's Olbia) to embark on the way back.

We continue to travel with Lawrence and his wife Frieda, the queen bee as the writer calls her.

Endless journey by bus, many meetings, stops for meals in more or less welcoming and often dirty trattorias and inns.

Lots to see from the windows, first in the hills and then down sliding towards the sea.

By now exhausted, a few kilometers before the long-awaited Newfoundland, the view of the island of Tavolara, then, once arrived, the escape to escape the nagging Sardinian courtesy and try to go it alone to embark.

Still stories of people even on board, observing the arrival and the ascent of passengers up to the meticulous story of the raising of the anchors and the removal from the port.

Lawrence's narration sometimes suggests that he only needs a camera to be able to fix the images that flow in front of him.

He loves mass scenes but also single characters and couples, which he describes as scripts for theatrical plays.

And he always likes to give a nickname to his characters and daily interpreters, not knowing their first name, nor does he make an effort to know it.

His writing is evocative, synaesthetic, very rich in details and sensations, it tells every sensation and atmosphere, considerations, funny skits, environments, places, landscapes, step by step, moment by moment, with precision every character, sound and noise, frames and renders every environment is real.

Audio Read the entire chapter pages 169 to 204

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Continuiamo a viaggiare assieme a Lawrence e alla moglie Frieda, l&#39;ape regina come la chiama lo scrittore; si parte con la corriera da Sòrgono per raggiungere Nuoro, per altre 31 pagine di diario.Il capitolo inizia con una meravigliosa ode alle nostre strade italiane (con un appunto già nel 1921 alla manutenzione del fondo), alla comodità delle corriere e alle capacità di guida degli autisti, ma anche alle strade ferrate.Continua col racconto del viaggio in corriera, con la solita dovizia di particolari dentro e fuori la stessa, fino a raggiungere la prima tappa nel paese di Tonara, in cui si imbattono in una processione per la festa di Sant&#39;Antonio da Padova, dove Lawrence sfoga tutta la sua curiosità e narrazione dei vestiti tipici di cui il borgo è famoso ancora oggi.Il viaggio continua con varie fermate in altri paesi, e più ci si avvicina a Nuoro, più i paesi diventano civilizzati; inoltre, Lawrence nota che ci sia differenza tra la solarità dei luoghi arroccati, posti in alto e l&#39;ombra di quelli in valle, posizione che si riflette anche sull&#39;indole degli abitanti.Arrivato a Gavoi, la tappa di metà percorso, ha subito una tale buona impressione che ben lo dispone in tutti i rapporti umani, tanto che durante il pranzo presso il ristorante locale ha parole di apprezzamento nei confronti dei commensali, apprezzandone la buona educazione nella semplicità, fino ad arrivare a dichiarare «Io li trovai quasi le uniche persone bene educate che avessi incontrato» aggiungendo «nei nostri amici della corriera, alberga ancora la famosa ospitalità e generosità Sarda».Bella le sue considerazioni sulla nascita del genius loci e dell&#39;identità territoriale materiale e immateriale italiana e la dichiarazione d&#39;amore per l&#39;Italia e delle motivazioni che muovono i viaggiatori del Grand Tour.Ma il viaggio continua perché la tappa finale è Nuoro.Tra gli altri incontri fatti sulla corriera, un gustoso racconto narrato con una punta di malizia è quello dedicato a una giovane sposina con marito geloso, in cui si intravede la vena narrativa dell&#39;autore del futuro romanzo de &#34;l&#39;amante di Lady Chatterley&#34;I nostri due viaggiatori arrivano finalmente - come dice Lawrence spossato dal viaggio - a Nuoro, in pieno carnevale, il che lo appassiona soddisfacendo la sua curiosità per i costumi.Ovunque vada Lawrence ha da lamentarsi degli alberghi, ma ancor di più del cibo, e anche a Nuoro, sebbene l&#39;albergo sia appena sopra la media, il cibo è scarso e criticabile.

Cap 6 - Verso Nuoro

We continue to travel with Lawrence and his wife Frieda, the queen bee as the writer calls her; she leaves with the bus from Sòrgono to reach Nuoro, for another 31 pages of diary.

The chapter begins with a wonderful ode to our Italian roads (with a note already in 1921 to the maintenance of the fund), to the comfort of the courier and to the driving skills of the drivers, but also to the railways.

Continue with the story of the journey by bus, with the usual wealth of details inside and outside the same, until you reach the first stop in the town of Tonara, where they come across a procession for the feast of Sant'Antonio da Padova, where Lawrence he unleashes all his curiosity and narration of the typical clothes of which the village is still famous today.

The journey continues with various stops in other countries, and the closer one gets to Nuoro, the more civilized the countries become; moreover, Lawrence notes that there is a difference between the brightness of the perched places, placed high up and the shadow of those in the valley, a position that is also reflected in the disposition of the inhabitants.

Arriving in Gavoi, the halfway stage, he suffered such a good impression that he is well disposed in all human relationships, so much so that during lunch at the local restaurant he has words of appreciation towards the diners, appreciating their good education in simplicity. , up to the point of declaring «I found them almost the only well-educated people I had met» adding «in our friends on the bus, still harbors the famous Sardinian hospitality and generosity».

He is delighted by his considerations on the birth of the genius loci and the tangible and intangible Italian territorial identity and the declaration of love for Italy and the motivations that drive the travelers of the Grand Tour.

But the journey continues because the final stop is Nuoro.

Among the other encounters made on the bus, a tasty tale told with a touch of malice is the one dedicated to a young bride with a jealous husband, in which you can glimpse the narrative vein of the author of the future novel of "Lady Chatterley's lover"

Our two travelers finally arrive - as Lawrence says exhausted from the trip - in Nuoro, in the middle of the carnival, which fascinates him satisfying his curiosity for costumes.

Wherever he goes Lawrence has to complain about the hotels, but even more about the food, and even in Nuoro, although the hotel is just above average, the food is scarce and questionable.

Capitolo 6 - Verso Nuoro

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Continuiamo a viaggiare assieme a Lawrence e alla moglie Frieda, l’ape regina come la chiama lo scrittore; si parte da Màndas per andare col trenino delle ferrovie a scartamento ridotto in terza classe a Sòrgono, al centro della Sardegna.Lawrence è sempre, continuamente estasiato dai paesaggi e dalle visioni che di tanto in tanto gli ricordano analoghi paesaggi inglesi; contadini e animali, da inglese, non può sottrarsi a paragoni e rimembranze anglosassoni.Una descrizione entusiasta la dedica al treno e alle sue peripezie.Poi arrivati alla tanto agognata e sognata Sòrgono, Lawrence ne fa un’irritata e mortificante narrazione ad iniziare dall’unica bettola che si sarebbe voluta fregiare del nome di albergo, dove si trovano costretti a fermarsi.L’irritazione provocata dal disgusto per la sporcizia degli ambienti e dell’albergatore, aggiunto al freddo, è tale che già le prime ore passate in giro per il paese vengono offuscate completamente.Il freddo all&#39;esterno e all&#39;interno dell&#39;albergo, sono il disturbo che accompagna continuamente la visitaTrovò bellezza solo ambientale, ma insopportabile la pulizia e l&#39;ospitalità; salverà solo una supposta onestà, all&#39;inizio e alla fine del capitolo, cogliendo l&#39;abitudine a lasciare le porte aperte e gli zaini incustoditi.In definitiva, l’esperienza a Sòrgono è del tutto negativa e finisce con una vera e propria fuga verso Nuoro, sostituita alla prevista Abbasanta, probabilmente per evitare un altro paese per una più ospitale città.La narrazione di Lawrence, poetica ed evocativa, sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, continua a raccontare ogni sensazione e atmosfera, considerazioni, divertenti scenette, ambienti, luoghi, paesaggi, passo passo, momento per momento ogni momento, con precisione ogni personaggio, suono e rumore, inquadra e rende reale ogni ambiente.Audio Lettura di tutto il capitolo pagine 99 a 136

Capitolo 5 - Verso Sòrgono

We continue to travel with Lawrence and his wife Frieda, the queen bee as the writer calls her; we leave from Màndas to go with the train of the narrow gauge railways in third class to Sòrgono, in the center of Sardinia.

Lawrence is always, continually entranced by the landscapes and visions that from time to time remind him of similar English landscapes; peasants and animals, as an Englishman, he cannot escape from Anglo-Saxon comparisons and remembrances.

An enthusiastic description dedicates it to the train and its adventures.

Then arrived at the much coveted and dreamed of Sòrgono, Lawrence makes an irritated and mortifying narrative starting from the only tavern that would have wanted to bear the name of hotel, where they are forced to stop.

The irritation caused by the disgust for the filth of the rooms and of the hotelier, added to the cold, is such that the first hours spent around the country are completely clouded.

The cold outside and inside the hotel is the disturbance that continually accompanies the visit

He found only environmental beauty, but cleanliness and hospitality unbearable; it will save only a supposed honesty, at the beginning and at the end of the chapter, getting into the habit of leaving the doors open and the backpacks unattended.

Ultimately, the experience in Sòrgono is completely negative and ends with a real escape to Nuoro, replaced by the planned Abbasanta, probably to avoid another country for a more hospitable city.

Lawrence's narrative, poetic and evocative, synaesthetic, very rich in details and sensations, continues to tell every sensation and atmosphere, considerations, funny skits, environments, places, landscapes, step by step, moment by moment every moment, with precision each character, sound and noise, frames and makes every environment real.

Audio Read the whole chapter pages 99 to 136

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MÀNDAS è un comune della provincia di Cagliari nel Sud Sardegna, i cui abitanti son detti Mandaresi in Italiano e Mandaresus in sardo.A 55 km da Cagliari, è un centro situato a 457 m slm, spalto calcareo che domina un vastissimo orizzonte, è un borgo agricolo e pastorale tra distese di pascoli, sulla ferrovia che va da Cagliari a Sòrgono con vista sulle Barbàgie.

Màndas

MÀNDAS is a town in the province of Cagliari in Southern Sardinia, whose inhabitants are called Mandaresi in Italian and Mandaresus in Sardinian.
At 55 km from Cagliari, it is a center located at 457 m asl, a limestone ridge that dominates a vast horizon, it is an agricultural and pastoral village between expanses of pastures, on the railway that goes from Cagliari to Sòrgono with a view of the Barbàgie.

Capitolo 4 - Màndas

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Finalmente siamo a Cagliari, la prima tappa del viaggio in Sardegna.Il Capitolo si apre nel giorno dell’Epifania sulla banchina del porto e sulle prime impressioni estemporanee di Cagliari.La narrazione di Lawrence, poetica ed evocativa, sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, continua a raccontare ogni sensazione e atmosfera, passo passo, momento per momento ogni momento, con precisione ogni personaggio, suono e rumore, inquadra e rende reale ogni ambiente.Dopo essersi sistemato nell’albergo, non senza qualche difficoltà iniziale a trovare la camera adatta, e aver fatto un ottimo pranzo, inizia a inerpicarsi per le salite scivolose quanto ripide per arrivare in cima e ricercare lo spirito del luogo, guardando ed inquadrando dall’alto la città e il paesaggio circostante.Scendendo dalla Cattedrale, dove a sera si svolgono gli ultimi scampoli di Epifania, si imbatte con le prime maschere del carnevale. Poi seduto assieme alla moglie al tavolino del bar del lungomare, osserva la gente e la vita, come il suo solito, pare di essere seduti assieme a loro, di vedere le scene; poi si imbatte nei primi Sardi in costume tipico, una bambinaia e un contadino, dei quali “dipinge” gli abiti nei minimi particolari.Attirata dal mercato del venerdì, la sua curiosità viene rapita come un bambino in un negozio di giocattoli, facendolo ubriacare con una girandola di prodotti, profumi, colori, che con la sua abituale meticolosità elenca senza fine, compresi i prezzi; coglie e narra la poesia delle verdure accatastate davanti alle donne contadine in costume che stanno sedute pittorescamente vestite nei loro vestiti tipici.Poi dopo un giorno si nuovo in viaggio verso la seconda tappa sarda: Màndas

Mare e Sardegna - Cagliari

Finally we are in Cagliari, the first stage of the trip to Sardinia.

The Chapter opens on the day of the Epiphany on the quay of the port and on the first impromptu impressions of Cagliari.

Lawrence's narrative, poetic and evocative, synaesthetic, rich in details and sensations, continues to tell every sensation and atmosphere, step by step, moment by moment, every moment, with precision every character, sound and noise, frames and makes every environment real.

After having settled in the hotel, not without some initial difficulty in finding the right room, and having had an excellent lunch, he begins to climb the slippery and steep climbs to get to the top and search for the spirit of the place, looking and framing from the high above the city and the surrounding landscape.

Coming down from the Cathedral, where the last remnants of Epiphany are held in the evening, he comes across the first carnival masks.

Then sitting with his wife at the table in the bar on the seafront, he observes the people and life, as usual with him, seems to be sitting with them, to see the scenes; then he runs into the first Sardinians in typical costume, a nanny and a farmer, of whom he "paints" the clothes down to the smallest detail.

Attracted by the Friday market, his curiosity is kidnapped like a child in a toy shop, making him drunk with a pinwheel of products, perfumes, colors, which with his usual meticulousness lists endless, including prices; he captures and narrates the poetry of the vegetables piled up in front of the peasant women in costume who are seated picturesquely dressed in their typical clothes.

Then after a day he is back on his way to the second Sardinian stop: Màndas

Capitolo 3 - Cagliari

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ITINERARIO E LUOGHI del CapitoloSicilia: Palermo (porto) - TrapaniSardegna: CagliariSINOSSIFinalmente arriva il giorno e la mattina, anzi l’alba preceduta dall’ennesima alzataccia, per l’imbarco per la Sardegna.Quindi siamo ancora in Sicilia, nel porto di Palermo, e Lawrence con la sua solita verve narrativa narra ogni momento e i personaggi, dall’equipaggio ai viaggiatori, fino al vapore che fuma la sua sigaretta (cioè il fumo del fumaiolo).La narrazione di Lawrence, poetica ed evocativa, sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, racconta passo passo, momento per momento ogni momento, con precisione, ogni personaggio, suono e rumore, inquadra e rende reale ogni ambiente.La salita a bordo del piroscafo, i preparativi prendendo le misure per sistemarsi nella piccola cabina.Poi il solito imprevisto: il capitano teme di non poter partire all’ora prevista, a causa del molto vento a largo; ma poi si decide per partire, pronto a navigare tra vento e mare grosso. Quindi, dopo le manovre per uscire dal porto, l&#39;allontanamento da Palermo, alle spalle, e il vuoto del mare davanti.Ma prima di allontanarsi definitivamente si continua a costeggiare la Sicilia, vedendo seppur di lontano: prima le Isole Eolie, poi Erice, l’isola di Levanzo.Poi una tappa intermedia a Trapani, e nel tempo di un carico di botti, una scesa e breve giro perlustrativo in una «via di mezzo tra un luogo esterno dove si getta la spazzatura e una strada distrutta, tutta buche, in una periferia grezza, con qualche panca di ferro e rifiuti di paglia e vecchi stracci.»Infine il lungo viaggio che permette a Lawrence di vivere le dinamiche del piccolo mondo della nave, e di fare osservazioni e considerazioni a proposito del natante, dell’equipaggio, la vita e il mondo circostante che scorre come la barca sull’acqua.Ma anche di litigare.Poi finalmente, arriva nell’inaspettata Cagliari, che a un primo colpo d’occhio da lontano, gli appare come una Gerusalemme in terra italiana.Audio Lettura di tutto il capitolo pagine 27 a 62

Mare e Sardegna - il Mare

ITINERARY AND PLACES of the Chapter

Sicily: Palermo (port) - Trapani
Sardinia: Cagliari

SYNOPSIS

Finally the day and the morning arrives, or rather the dawn preceded by the umpteenth high rise, for the embarkation for Sardinia.

So we are still in Sicily, in the port of Palermo, and Lawrence with his usual narrative verve narrates every moment and the characters, from the crew to the travelers, to the steam that smokes his cigarette (ie the smoke from the funnel).

Lawrence's narrative, poetic and evocative, synaesthetic, very rich in details and sensations, tells step by step, moment by moment every moment, with precision, every character, sound and noise, frames and makes every environment real.

The boarding of the steamer, the preparations taking the steps to settle in the small cabin.

Then the usual unexpected: the captain fears he will not be able to leave at the scheduled time, due to the strong offshore wind; but then he decides to leave, ready to sail between wind and rough sea.

So, after the maneuvers to exit the port, the departure from Palermo, behind, and the emptiness of the sea in front.

But before leaving for good he continues to skirt Sicily, seeing, albeit from a distance: first the Aeolian Islands, then Erice, the island of Levanzo.

Then an intermediate stop in Trapani, and in the time of a load of barrels, a descent and short patrol in a "middle way between an external place where garbage is thrown and a destroyed road, all holes, in a rough suburb, with some iron benches and waste straw and old rags. "

Finally, the long journey that allows Lawrence to experience the dynamics of the small world of the ship, and to make observations and considerations about the vessel, the crew, life and the surrounding world that flows like a boat on water.
But also to argue.

Then finally, he arrives in unexpected Cagliari, which at first glance from afar appears to him as a Jerusalem on Italian soil.

Audio Read the entire chapter pages 27 to 62

Capitolo 2 - Il Mare

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[<a href="https://www.lulu.com/en/en/shop/giuseppe-cocco/viaggio-letterario-e-artistico-in-sardegna-con-lawrence/ebook/product-j7424z.html" rel="nofollow">ACQUISTA E-BOOK</a>] L&#39;incipit del capitolo e quindi del libro è una dichiarazione d&#39;intenti:«Si sente la necessità assoluta di muoversi. ... Una doppia necessità: muoversi e sapere in che direzione.»È il 1921 e il viaggio di Lawrence che si svolgerà percorrendo la Sardegna da sud a nord, partendo da Cagliari e con un itinerario interno arriverà ad Olbia, comincia con un capitolo dedicato alla Sicilia con un&#39;ode all&#39;Etna &#34;piedistallo del cielo!&#34; da cui è rapito in una notte natalizia.È il 3 gennaio, Lawrene e la moglie sono a Naxos (Giardini Naxos) e a causa dell&#39;amato odiato Etna che probabilmente dà segni di agitazione, trovano la &#34;scusa&#34; per scegliere come e dove andare per sfuggirgli e la scelta cade appunto sulla Sardegna.La narrazione di Lawrence è sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, racconta passo passo, momento per momento, con precisione, ogni personaggio, suono e rumore, momento ed ambiente.Pensieri e considerazioni espressi con molta poesia.

Fino a Palermo

The beginning of the chapter and therefore of the book is a declaration of intent:

«There is an absolute need to move. ... A double necessity: to move and to know in which direction. "

It is 1921 and Lawrence's journey that will take place traveling through Sardinia from south to north, starting from Cagliari and with an internal itinerary will arrive in Olbia, begins with a chapter dedicated to Sicily with an ode to Etna “pedestal of the sky! " from which he is kidnapped on a Christmas night.

It is January 3, Lawrene and his wife are in Naxos (Giardini Naxos) and due to the beloved hated Etna which probably gives signs of agitation, they find the "excuse" to choose how and where to go to escape them and the choice falls precisely on Sardinia .

Lawrence's narration is synaesthetic, rich in details and sensations, he tells step by step, moment by moment, with precision, every character, sound and noise, moment and environment.

Thoughts and considerations expressed with a lot of poetry.

Capitolo 1 - Fino a Palermo

Mare e Sardegna

Mare e Sardegna is a travel book by the English writer D.H. Lawrence performed in January 1921.

It describes the journey undertaken in January 1921 by Lawrence and Frieda, his wife also called Queen Bee (Ape Regina), from Taormina in Sicily to Cagliari and then in the interior of Sardinia.

A magical and unusual Sardinia, full of mystery and almost oriental shadows, the one described by the writer.

Despite the shortness of his visit, Lawrence distills his own particular essence of the island and its people, still recognizable today.

Originally serialized in The Dial in October and November 1921, it was then published in volume the same year in New York by Thomas Seltzer, with illustrations by Jan Juta.

Among the works that foreign travelers have dedicated to Sardinia, this is one of the most fascinating and poetic.